Comporre il numero dello psicoterapeuta per fissare un appuntamento può sembrare, all’apparenza, un gesto semplice ed elementare. In realtà, vi si nasconde un universo di emozioni e aspettative. Ci sono persone che navigano sul web per lunghi periodi in cerca di una parola, una espressione, un volto che comunichi qualcosa, che rassicuri che, infondo, andrà tutto bene. C’è chi invece, senza pensare troppo, con una azione impulsiva – “Ora, o mai più” – decide di prendere il telefono e chiamare lo specialista.
Sono, tante le domande che affollano la mente del futuro paziente: cosa accadrà durante la seduta?
Cosa mi chiederà? Penserà che sono pazzo/a? Mi dovrò sdraiare sul lettino? Da dove devo iniziare?
potrei andare avanti all’infinito. Eppure, vi posso assicurare, che in quegli interrogativi si cela una buona dose di coraggio. Chi contatta uno specialista ha capito di avere bisogno di aiuto, e proprio in quel momento compie un grandissimo atto di rispetto e di consapevolezza.
Rivolgersi ad uno psicoterapeuta vuol dire esporsi deliberatamente in maniera protetta a qualcosa di probabilmente difficile e doloroso ma evidentemente necessario. Non importa, dunque, quanto le resistenze siano forti e le difese alte, è in quel preciso istante che la persona necessita di diventare paziente.
Vi è sempre un motivo per il quale si decide che quella sia l’ora esatta per affrontare il problema. Il terapeuta inviterà la persona a riflettere sul “perché proprio adesso”?
La psicoterapia è la prima espressione di quello che mi piace definire un “sano egoismo”. Affrontare se stessi è una sfida difficile, che mette in discussione la persona nell’ interezza, che tocca le corde più profonde e più intime del suo essere. La stanza di uno psicoterapeuta vive di un’autenticità fatta di silenzi, di lacrime, di emozioni che nascono con e dalla relazione. È il luogo del “non giudizio”, dove il paziente semplicemente “è” (d’altronde possiamo essere solo ciò che conosciamo).
Così dopo quella chiamata, ci si trova in quel setting, nel “qui e ora” e su una poltrona, con la certezza di volere iniziare da se stessi!
Dott.ssa Samuela Masina